La Chiesa da sempre invita i cristiani ad esprimere nella vita ciò che hanno ricevuto mediante la fede, a riconoscere la propria dignità battesimale e a portare alla luce tutte le sue ricchezze. Il Vaticano II invita a "prendere coscienza del sacramento del battesimo". Nel documento Christifideles laici si sintetizza la vocazione cristiana con queste parole:"Solo cogliendo la misteriosa ricchezza che Dio dona al cristiano nel santo Battesimo è possibile delineare la "figura" del discepolo di Gesù": il battesimo è il sacramento della nuova nascita, il credente è "rivestito di Gesù ed è, di conseguenza, abilitato e chiamato alla santità: i cristiani non appartengono a se stessi, ma sono "proprietà" di Lui Crocifisso e Risorto; il cristiano nel battesimo rimane unito a Gesù e con gli altri battezzati al corpo della Chiesa, come tralci dell’unica vite; con l’effusione battesimale ognuno è consacrato dallo Spirito Santo alla partecipazione responsabile della stessa missione di Gesù: inviati per l’annunzio del Vangelo. Questo evidentemente richiede di essere aiutati e guidati a far crescere e maturare ciò che è nascosto come un seme nella grazia battesimale, al fine di giungere "allo stato di uomo perfetto, nella misura in cui conviene alla piena maturità di Cristo" (Ef.4,13). "È di particolare importanza che tutti i cristiani siano consapevoli di quella straordinaria dignità che è stata loro donata mediante il santo battesimo; per grazia siamo stati chiamati ad essere figli amati del Padre, membra incorporate a Gesù Cristo e alla sua Chiesa, templi vivi e santi dello Spirito..." (Christifideles laici n. 64). E’ necessario allora centrare la vita cristiana ma sulla conformità a Cristo come causa e modello del nostro esistere: nel senso cioè di portare a compimento quello che è stato ricevuto. Occorre quindi trasmettere tutta la ricchezza del battesimo, per sviluppare una coscienza, attraverso un concreto e permanente percorso educativo in un dinamismo di crescente fedeltà alla grazia battesimale.
(continua)
