duomo-firenze-cupola1Siamo in un periodo dell’anno in cui la nostra parrocchia passa a onorare senza interruzione i suoi santi più amati: Santa Rita, Santa Lucia, Sant’Antonio. Siamo nell’anno che ci prepara alla Canonizzazione di don Luigi Guanella e tanti hanno pregato e sperato in questo giorno, anche tra noi convinti che la sua vita ha sprigionato santità. Ma cos’ è la Santità?

L'ideale cristiano è compiere perfettamente, per amore, la volontà del Padre: essere Cristo. "Siate perfetti come il Padre celeste è perfetto". Non è limitarsi a imitare la virtù di questo o di quell'altro santo, ma bisogna tendere a riprodurre la santità di Dio stesso. Ma poiché il modello potrebbe sembrarci troppo lontano, la Santità invisibile si è fatta visibile, la Parola si è fatto esempio.

Il Cristo, Verbo Incarnato, viene a farci vedere " umanamente " il modo di imitare la santità divina. Guardando bene Gesù e seguendolo, siamo sicuri di essere sulla retta via della rassomiglianza col Padre. Anche nel ventunesimo secolo, come in, quelli anteriori Lui è l'ideale sublime, al quale tendono le anime. Quanto più una vita, sarà santa, tanto più vivrà in essa il Vangelo.

Diventare santo è assimilare il meglio possibile l'insegnamento delle beatitudini; cercare di identificarsi, per amore, il più che sia possibile, a Gesù. L'imitazione del Maestro è la vocazione di ogni cristiano. Andare fino infondo, spingersi fino all'ultimo limite dell'amore. Ognuno insisterà sul tale o tal altro particolare evangelico, su questa o quella virtù, che costituirà l'infinita diversità; ma in mezzo a questa varietà, resta una caratteristica comune: un amore ardente per il Salvatore Gesù, sognando di diventare l'immagine meno imperfetta possibile. La nostra vocazione sarà quindi quella di vivere, come deve vivere chi fa parte totalmente di Cristo.

don Beppe

(continua)