Parrocchia Sant'Antonio di ALBEROBELLO

Il Beato Luigi Guanella parte prima

foto1Luigi Guanella nacque a Fraciscio, frazione del comune di Campodolcino, diocesi di Como, il 19 dicembre 1842. Il giorno seguente gli fu amministrato il sacramento del Battesimo.

I genitori, Lorenzo e Maria Bianchi, furono cristiani esemplari, dediti alla famiglia, al lavoro dei campi e alla pastorizia. Era loro abitudine non solo la recita del Santo Rosario, ma anche la lettura della vita dei santi, esperienza che caratterizzò la futura attività apostolica di don Guanella.

Già dall’infanzia egli coltivò con gioia una spiccata sensibilità per la religione e una viva attenzione ai poveri. Il gioco preferito con la sorella Caterina era «fare la minestra per i poveri». All’età di sette anni ricevette il sacramento della Cresima e a nove anni il sacramento dell’Eucaristia.

Il giorno della Prima Comunione segnò la sua giovane vita indirizzandola verso il sacerdozio con particolare dedizione alle persone povere. Dopo le scuole elementari. Luigi Guanella usufruì di una borsa di studio per frequentare il Collegio Gallio di Como, retto dai padri Somaschi.

La sua pietà e bontà d’animo avevano fatto sperare ai padri Somaschi che potesse accedere al loro seminario, ma egli preferì entrare nel seminario diocesano.

Nel 1862 iniziò i corsi di teologia e il 26 maggio 1866 fu ordinato presbitero dal vescovo Bernardino Frascolla, vescovo di Foggia, relegato a Como dalle autorità politiche. Nella solennità del Corpus Domini celebrò la prima Messa a Prosto in Val Chiavenna, dove rimase per un anno in qualità di vice parroco.

L’anno successivo venne nominato parroco a Savogno, una piccola parrocchia aggrappata alla montagna, che si poteva raggiungere dal fondo valle attraverso una mulattiera con oltre duemila gradoni.

Dopo sette anni di apostolato, tanto zelante che fu detto: «Circondate Savogno da mura e avrete un convento», con il permesso del vescovo si recò da don Bosco presso il quale stette per tre anni fino ad emettere i voti religiosi.

In seguito, il vescovo di Como lo richiamò in diocesi e don Guanella tornò con il sogno di fondare un’istituzione che raccogliesse ragazzi bisognosi. Acquistò l’ex convento dei frati francescani a Traona ed iniziò una scuola privata per aspiranti al sacerdozio. Le autorità politiche non vedevano di buon occhio l’iniziativa benefica e consideravano don Guanella «un prete sovversivo venuto in Valtellina dalla scuola di don Bosco con l’idea di popolare la valle di preti, frati e monache».

Perciò chiesero al vescovo che lo relegasse in un parrocchia isolata dove potesse dar meno noia. Fu inviato ad Olmo, una delle parrocchie più isolate della diocesi.                                 

(continua)